La parola


Se non fosse che ce la vogliono portar via, sarebbe inutile pensare al suo concetto o alla sua funzione. La parola è il suono più semplice che abbiamo per comunicare, per condividere o per confrontare le nostre idee o i nostri sentimenti. Ciò nonostante non ci accorgiamo che sempre meno la usiamo per questo, nel nostro farneticare quotidiano questa condivisione di intenti si è sgretolata in non continuo e martellante imposizione di ordini. Non so se è solo una mia impressione, spero solo di sbagliarmi.

Spesso non dico proprio niente perché non ho proprio niente da dire.
- E mi dico bene, vuol dire che prima di dire, ho provato a pensare a cosa. –
- E che cosa hai pensato? –
- Niente! -
- Notevole! -

Non ho niente da dire perché non c’è niente da dire in quanto non c’è niente che si possa dire sul niente perché dovrei dire qualcosa sul niente inventando un pensiero che non dica niente spiegando così che non dicendo niente si può dire qualcosa sul niente che a sua volta non vuole che non si dica proprio niente nella considerazione che di fatto ha già tutto che di più non si può riempire quindi cosa dovrei aggiungere se non si può aggiungere che ha già quello che basta per non avere niente da dire in più di quel che non ho ancora detto e poi…

- Alt, stop! Detto così senza pensarci -
- Perché? -
- Bene, ora dimmi cosa hai detto oggi. -
- Cosa vuoi che abbia detto? Il solito! Niente! -
- Cioè il solito dire, quello che togliendo prima le vocali e poi anche le consonanti non resta niente. -
- Notevole! -

Quante parole può forgiare la voce?
E quante ne servono per farne una frase che abbia un senso compiuto?
E quante di queste sono quelle che gestiscono questo limite?
O forse, ci sono troppi limiti che s’impongono sulle nostre regole...
Limiti che dentro le regole riducono gli spazi o regole senza limiti che toccano l’infinito?
Così, senza un fruscio che lo circonda, senza un rumore che l’accompagni, senza una forma che lo distingue, non so cosa e non so nemmeno perchè, un pensiero si schiude, si insinua nella mischia, s’annida nella macchia, s’intrufola e fra tanti altri, si sovrappone, si assopisce e si ridesta, s’addormenta.
Non ha una forma, non ha un tema, non ha un posto ne fra le domande e nemmeno fra le risposte, non ha niente che lo leghi che lo stringa in una dimensione, che lo pressi in uno stampo, che lo calchi in una maschera o lo fissi in un disegno: è libero.
Come un miraggio che si insegue fra le dune, come un’onda che si lascia ricadere in mare, come un sussulto, un bagliore, un tuono che si dissolve in un’eco impalpabile lontano oltre la vista che l’occhio misura; l’idea: questo ronzio viziato, questo soffio di vento, questa carezza di tempo, quest’avverso presagio, quest’avvenire remoto, quest’angolo di spazio vuoto, questa informe sembianza si libera da ciò che la trattiene e si mostra, s’addensa e si scolpisce.




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La parola

La parola è una scure
Che squarcia il silenzio
La parola è un concetto
Su un filo d’argento
La parola è un coltello
Piantato nel fianco
La parola è una sola
Falsità ed inganno

La parola è un oltraggio
Che attizza la guerra
La parola è una voglia
Sbattuta per terra
La parola è un capriccio
Incarstrato nel collo
La parola è una sola
Ipocrisia ed orgoglio

La parola è un sogno
Che annega utopie
La parola è un incesto
Di mille poesie
La parola è un profumo
Avuto in omaggio
La parola è una sola
Fedeltà e coraggio

La parola è un’idea
Che risveglia follie
La parola è un istante
Costretto a fuggire
La parola è un graffito
Scolpito sul muro
La parola è una sola
Tra passato e futuro

La parola è un presagio
Che rivendica morte
La parola è un veleno
Giocato alla sorte
La parola è un dovere
Un’altra occasione
La parola è una sola
Dignità e passione

La parola è un sigillo
Che libbra potere
La parola è un gesto
Di dolci maniere
La parola è un grido
Di buona condotta
La parola è una sola
Libertà o rivolta

La parole è un ordine
Che chiede obbedienza
La parola è un miraggio
In contro tendenza
La parola è un rumore
Perduto nel vento
La parola è un asola
Gioia e tormento

La parola è una spada
Che taglia affilata
La parola è un mestiere
Su carta stampata
La parola è un anello
Adagiato sul cuore
La parola è una sola
Ti amo amore










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