Folletti
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Folletti
Quando la sera riappare sulla porta del bosco
Con l’imbrunire che lo tinge di rosso
Quando anche il sole china sui monti a ponente
Lasciando alla notte il nuovo presente
Quando nell’ombra s’avvolgon le case
E una campana riaccende le strade
Folletti curiosi volano già
Sulla città
Anche il torrente che scorre sotto i ponti racconta
Nel gorgoglio di quel c’era una volta
Storie lontane di un tempo che nemmeno è mai stato
Leggende fantastiche di un mondo sognato
Ma in quell’istante in cui tutto s’avvera
Dove anche i gatti han il color della sera
Folletti furtivi spiano già
Nella città
Cercano fra i sassi dei vicoli o lungo un viale
Le cose ormai perse del mondo reale
Nel fitto bosco le portano senza farsi vedere
Così che nessuno le possa riavere
Sono il profumo delle promesse scordate
Sogni e illusioni di utopie passate
Che i folletti del bosco prendono già
Dalla città
Dentro al fogliame protetti dalle spine d’un cardo
Frantumano le cose a colpi di maglio
Mutandole in polvere dai mille e mille colori
Dalla fragranza di petali e fiori
Poi il mantello di un distinto Signore
Prende quel fumo ne prende il colore
E sulle ali del vento che va
Ma tornerà
Passa l’estate e l’autunno ritorna nel bosco
Come l’aurora al risveglio del giorno
Dentro al mantello mescola e mescolerà
Tutte le tinte che alle foglie darà
Sono i colori degli ideali scordati
Sono i pigmenti dei sogni perduti
Sono le cose che più non ha
Questa città
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