Mago Merlino


Anche in Friuli soggiornò Merlino, Aquileia ebbe l’onore di ospitarlo.

Cosa era venuto a fare Mago Merlino in quei di Aquileia non si sa, forse era di passaggio per Costantinopoli o forse cercava un indizio, un segno che gli indicasse dove era stata celata, o chi segretamente custodiva la spada dei Re: Excalibur.

- Excalibur l’ha trovata ad Aquileia? -
- Nemmeno per sogno! Aquileia era una roccaforte romana, una stazione di transito, un porto fluviale. Aquileia era un crocevia dove trovare informazioni -
- Del tipo? -
- Indizi, chiacchiere, voci... -
- Grilli parlanti, cicale e lucciale, ma quelle solo dopo il tramonto... -
- Excalubur è una spada, un gladio, non ti sfagiola nulla? -
- Coi fagioli... Del riso che ne dici di andare a mangiare, ho un po’ fame -
- Excalibur è un gladio particolare, un po’ più grande del normale, un po’ più robusto e tagliente, è un simbolo che si porta per fa vedere, è un dono imperiale in finissimo acciaio, oro e pietre preziose, forgiata probabilmente a Roma e poi postata in Bretagna. Dono del potere al potere, forse ad un Console o ad un Pretore. Sicuramente qualche indizio, qualche frammento di voce su questo dono, ad Aquileia si poteva trovare -

Mago Merlino passa e va silenzioso ed inquieto, la sua arte e la sua preveggenza spaventano e confortano l’animo popolare, è temuto e riverito tanto dai potenti quanto dai gregari, la sua figura diffonde speranza di pace e prosperità. Quell’ideale che in guerra affila la lama della spada che travolge il nemico, quella sapienza che in pace, manovra sicura l’aratro per un raccolto abbondante.
Ma se tutto questo rappresenta il “bene”, la sua ombra però, scuote i pilastri della gerarchia del potere, frantuma il significato di Re. Così come gli dei pagani, consapevoli che il loro tempo è ormai scaduto, lasciano i loro altari al nuovo dio cristiano che avanza, così anche lo scettro imperiale del potere assoluto deve abdicare il suo trono per una più ampia collegialità.
Attorno alla “Tavola Rotonda”, Intrecciando e mediando, uomini di stato e uomini di dio, si devono confrontare, in un collegiale dibattito, dove nessuna autorità possa prevalere sull’altra. Questo nuovo “Parlamento” forgiato nella lealtà e nell’alleanza, nasconde però, fra le pieghe ambigue della convenzione, i crudeli artigli dell’invidia, del rancore e della vendetta, “Morgana” appunto, la strega che non vuol cedere il privilegio di essere o di alzarsi a regina. Morgana vuol cambiare quel diritto divino di regalità con un pluralismo da conciliare ed equilibrare fra le parti.




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Mago Merlino

Dall’alto della torre
Scruti verso il mare
Alla ricerca di una stella
Una nuova da guardare
Nel silenzio più profondo
Di una grotta di cristallo
Ascolti echi strane
Di un nuovo presto viaggio

C’è chi ti crede dio
Chi solo grande mago
C’è chi ti vuole amico
Per non essere stregato
Ma tu non dai ascolto
Alle paure della gente
L’unica prigione
È il tuo essere veggente

Merlino ti han chiamato
Come il falco è il tuo nome
Uno smeriglio ti ha portato
In braccio al tuo signore
Un drago rosso come stemma
Una spada per la guerra
Nella “Danza dei giganti”
Si nasconde la tua terra

Nel fuoco tu componi
Le figure del domani
Nell’acqua i tuoi segreti
I mondi più lontani
Ambrogio la corona
Di tutta l’Inghilterra
Per Uther la passione
Di una bella damigella

Artù si chiama il frutto
Di un intrigo complicato
Il destino lo ha cercato
Mezzo principe metà soldato
Fra castelli e cavalieri
Una tavola rotonda
Ma nel gioco dei pensieri
Solo il tempo non ha fretta

E fra tutte queste storie
Forse una sarà vera
Una dolce ragazzina
Ti ha rubato nella sera
E pur se la leggenda
Ti ha chiuso nel mistero
Nell’aria si nasconde
Il tuo amore prigioniero










Carabule country: I senza storia