L'ultima sfida


Così con due eserciti schierati sulla piana di Sarum, che si apre l’epilogo di questa leggenda, da una parte Morgana con le milizie comandate dal figlio Mordred e dall’altra Artù, solo con quei pochi cavalieri rimastogli fedeli. Sarebbe dovuto accadere un miracolo, per salvare Artù da una indiscussa nonché imminente disfatta, dato la superiorità, non solo numerica, del suo avversario Mordred.
E il miracolo avvenne.
Non salvò Artù dal suo destino, ma il miracolo avvenne, anzi ne avvennero due.
Mago Merlino improvvisamente apparve, potente come non mai, nella tenda di Morgana e mentre questa, nella seduzione degli incanti del mago, sbiadì nel fascino della sua bellezza e della sua sperata regalità trasformandosi in una rugosa vecchia stantia, una fitta nebbia si posò su tutta la piana. Fu talmente fitta da non poter più distinguere l’amico dal nemico, avvantaggiando non poco il misero esercito di Artù, che non sarebbe caduto nella trappola di un auto affrontarsi sul campo, cosa che in vece accadde a tanti soldati dell’esercito di Mordred che, nella confusione della battaglia, non ebbero la possibilità di distinguersi.
L’arrivo improvviso di Lancillotto, furibondo contro chi lo ebbe incastrato e bandito sia dall’amico Artù che dall’amore di Ginevra, e questa vendetta si abbatté, sulla piana di Sarum, con una furia tale che fu indescrivibile narrare l’orrore di tanto disprezzo.
Mordred ormai sconfitto, affondò a morte il padre Artù, in quell’ultima sfida che avrebbe chiuso anche tutta la leggenda, e fu così che l’amore del padre e l’odio del figlio si scontrassero in quell’unico abbraccio, un abbraccio mortale.
Quando la nebbia svanì e il sole riapparse sulla piana di Sarun, erano ancora infilzati l’uno all’altro, Artù piegato sulle spoglie del figlio piangeva, mentre Parsifal, uno dei pochi cavalieri sopravvissuti, cerò di soccorrerli ma invano.




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L’ultima sfida

Poi di nuovo sera
Profumo dolce primavera
Sogni perduti tra le stelle
Risa e morte sulla mia pelle
Addio ai campi arati
Agli zoccoli dei cavalli
Alla verde prateria
Al rumore di battaglia

La guerra per un soldato
Dorme accanto al suo pugnale
Come il vento lo sorprende
Ma si placa all’imbrunire
Sarà perché la luna
Ormai è alta nella valle
Sarà perché nell’ombra
Anche il fuoco sa di sangue

Poi è nebbia sulla piana
Unica amica dei castelli
Nel silenzio delle torri
Rimbalza l’eco degli spettri
Sugli affreschi le leggende
Gli eroi le gesta la memoria
L’amore certo conquistato
Per volere della storia

Mercenario di un’idea
Cavaliere per passione
Sulla spada si raccoglie
L’ultima sfida all’intenzione
In un attimo la vita
Si divide dalle mani
In un grido la paura
Il ricordo non ha domani










Carabule country: I senza storia