Gilugne


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Gilugne

Là dove sembra che la terra tocchi il cielo
Una linea si posa sopra ogni stelo
Quel punto sottile quale punto di partenza
Traccia la distanza della sua presenza
Un’ombra randagia sotto al tramonto
Un rumore di passi faceva ritorno
Accanto al lampione una panchina
Per terra le briciole della sua cucina
Distratto all’odore del freddo che avanza
Un gesto sbadato per noncuranza
Un colpo di tosse la voglia che manca
Il latrato di un cane in lontananza
Eco confuse nel vento si perdono
La notte che sale le luci si accendono
La voce al TG sgranocchia notizie
Gli slogan rincorsi son liquirizie

Poi quando le ore si fan piccoline
Chi nelle piume chi un letto di crine
Al sonno s’affida anche questa stazione
Avvolgendo l’ombra dentro il cartone
Mi sono infilata senza un pretesto
Fra le fessure di quell’umile posto
La roca sua voce parlava al suo dio
Io tutto l’ho preso… a modo mio
Dai capelli alle scarpe mi sono posata
Pungente coperta di lana argentata
Come l’amore che s’accoppia alla rabbia
Presi la carne come il sale la sabbia
Quella moneta per pagarsi l’inverno
Affidata a Morfeo per un sonno eterno
Lanciata alla polvere di una cometa
Che vesta quell’anima con abito di seta

Il giorno s’accese nel suo splendore
brillavano le foglie di un gelido colore
Quando scoperto lo hanno trovato
Ero stata la sola ad averlo vegliato
Un cerchio di amici di periferia
Un canto sgualcito lungo la via
Lasci una casa se pur di cartone
Una panchina ad un’altro barbone
La notizia si sparse senza clamore
Rimbalzando negli studi della televisione
Buttatela in fondo cronaca nera
Buttatela lì come cosa non vera
La vita da strada di un essere perdente
Si deve associare al tempo inclemente
Non è colpa nostra se quel disgraziato
Ha voluto morire nel giorno sbagliato











Carabule country: I senza storia