Crepuscolo


Dal diario di bordo: Oggi, calma piatta, non è successo nulla, nulla che valga la pena di raccontare o peggio, di ricordare. Sarei andato volentieri a letto, se solo lo avessi avuto ma, non sempre si ha quello che si crede di avere. Così senza una giustificazione che possa fingere una parvenza di circostanza, me ne sto seduto su una panca, sperando che un sogno qualsiasi mi separi dal mio essere sveglio.

- Dovresti scrivere un diario, rilassa, libera dalla solitudine e rinforza il nostro io subconscio, io lo scrivo ogni giorno. Oggi scriverò che ho conosciuto te, un te un po’ ermetico ma simpatico, un te distaccato, spesso assente, un te che sta sulle nuvole piuttosto che per terra –

Voce femminile, volto carino, attraente, astinenza a manetta ma, non sempre il momento giusto cade sul posto giusto… Forse, caro diario di bordo, è all’inverso: non sempre il posto giusto cade sul momento giusto…

- Si nota tutto questo senza che abbia detto o fatto niente? –
- Ma è da un po’ che ti sto guardando e ascoltando, non te la cavi male con la chitarra –
- Non me ne ero accorto –
- E si che mi guardavi –

Qui casca l’asino, ed io, devo essere stato, è probabile che lo sia ancora, sicuramente il migliore della classe.

- Guardavo chi entrava o usciva, forse? –
- La porta è dall’altra parte –
- Quando le cose non stanno mai al loro posto… -
- Ma le cose non si muovono mica da sole –
- Facile a dirsi, prova a dirglielo alla porta -
- Parli con la porta? –
- No, Si, ma parlo spesso anche con le altre cose –
- E loro ti rispondono? -
- Sempre... Ma mai, quello che t’aspetti –
- Cioè? –
- Un giorno ero in macchina e le dicevo, dai bellissima che sono tardi e lei, si è fermata, capisci, è ripartita solo dopo un quarto d’ora -
- E adesso cosa le dici quando sei in ritardo? -
- Dai bellissima che sono tardi –
- E lei? –
- Si ferma –
- Perché –
- Finita la benzina –

Così, fitto fitto per quasi tutta la notte.

- Ciao Carlo, ora devo andare, io sono Rosalba te lo ricorderai –
- Solo se lo lego a qualcosa –
- E a che cosa mi legheresti? –
- Come ti chiami? –
- Te l’ho gia detto poco fa, Rosalba –
- Al Crepuscolo –
- Ricordati di scrivere il tuo diario –
- Solo quattro righe però… –

Che poi, le ho anche scritte quelle quattro righe, ma solo per quattro giorni…




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Crepuscolo

Quattro righe d’obbligo spendere
Quattro carezze rubate ad un sogno
Quattro i petali della fortuna
Quattro le righe dedicate a te
Quattro le righe dedicate a te

E’ bello raccontarsi la notte fra le dita
E’ dolce lentamente lasciarla volar via
E’ freddo quand’è giorno il trillo di una sveglia
E’ triste nel ricordo la nostalgia
E’ triste nel ricordo la nostalgia

Un’ombra senza corpo rantola per terra
Una nube senza vento aspetta insoddisfatta
Una rondine nel cielo vola irrequieta
Una noce nel silenzio mi porterà con se
Una noce nel silenzio mi porterà con se

Quattro nel vento corron le stagioni
Quattro fra le stelle i miei desideri
Quattro, l’amore, il dolore, la morte
Quattro le righe dedicate a te
Quattro le righe dedicate a te

Quattro righe d’obbligo spendere
Quattro carezze rubate ad un sogno
Quattro i petali della fortuna
Quattro le righe dedicate a te
Quattro le righe dedicate a te










Carabule country: I senza storia