Cos' per caso


E la strada va, cammina, passo dopo passo si snoda, s’allarga e si restringe, si arrampica sui sentieri sconnessi delle montagne per poi franare giù sulle rapide e scivolose pietraie dei torrenti, sempre diversa pur sempre uguale, tortuosa fra tornanti e mulattiere o liscia nel manto uniforme delle autostrade, di legno, di ferro, di solida roccia o molliccio acquitrino.
- Sarei solo questo? -
- A volte si! Ma spesso no… -
- Mi piace la seconda -
Accarezza le case, s’annoda nei vicoli, si frastaglia in mille rivoli e infinite direzioni, si ricongiunge nelle piazze, s’adorna di luci e colori, si copre di suoni e rumori, dai monti al mare, soleggiata o ombrosa, tranquilla o vivace, laboriosa e intossicata, gioviale e traditrice, attraversa paesi, città, vallate e praterie. Poi si ferma.
- Era ora… Puoi camminate tu per esempio… O devo fare tutto io!?! -
- Ma da che parte? -
- Cammina vah, che ti fa bene -
- È mezz’ora che giriamo in tondo -
- Perché vai sempre dalla parte sbagliata –
- Senti da che parte arriva -
- Ma se parte chi arriva? -
La strada non ti lascia respiro, è costellata da una miriade di incroci che pretendono una pronta decisione, ma mentre uno passa, un altro t’aspetta, in agguato, impaziente di carpire la scelta.
- Questa parte mi piace un sacco, ripetila un’altra volta -
- Da quale parte?! -
- No, no, non da quale parte. Questa parte –
- Ci siamo gia passati venti volte! -
- Si è vero, ma intendevo l’altra parte –
- Dall’altra parte? Se è un vicolo cieco –
- Intendevo la parte, non l’atra parte, ma la parte, che non è da quella parte ne dall’altra parte, ma la parte, cioè una parte di qualcosa che non porta da nessuna parte! -
- Adesso chiedo –
- Scusate… -
- Siamo in due ci porti –
- Adesso ci mancava l’ascia e l’accetta –
- Antonella e Michela. Noi non siamo di qui, siamo fidanzate, cioè io sono fidanzata lei mi accompagna –
- Sei un taglialegna? Anche mio papà ha una motosega come la tua -
- Mi son persa qualcosa? –
- La parte che non porta e l’ascia che accetta che ti porti… Scusate mi son perso! –
- Ma qui non si perde mai nessuno, basta andare diritti... -
- Cioè? -
- Da quella parte! –
- Questa si che è la parte che mi piace! E adesso... Si parte! –




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Così per caso

Quando una finestra s’illumina di sole
E la notte scompare nell’ultimo sogno
Allora riappare sui monti la neve
Allora riappari anche tu

Ma quest’immagine dura un istante
Una carezza un raggio di luna
Rimane soltanto un dolce profumo
Rimane soltanto il ricordo di te

Poi sulla strada fra scarpe e vetrine
Fra i mille colori di una fontana
Mi fermo a guardare un nuovo sorriso
Ritorno a sognare l’amore per te

Così per caso sboccia una rosa
Petali e spine al sole di maggio
Così le ore le infinite illusioni
Così nel cuore la voglia di te

Una stazione ci grida l’addio
Non ci da tempo per salutare
Un rumore di braccia ricopre il tuo corpo
Ma fra quei passi ci sei ancora tu

Così per caso un treno scompare
Con l’ultimo grido perduto nel vento
Così per caso muore un amore
Così è finito per me










Carabule country: I senza storia