Tolmino



Tolmino

Rintocchi di campana nella sera
Accompagnano il rumore verso casa
Il silenzio è un’ombra che non tace
Che sulla scure ha già lasciato impressa la voce
Contro i dazi e le gabelle del Re

La regina vuole un vestito nuovo
Smeraldi e diamanti al suo decoro
Nei tributi il denaro si dovrà cercare
Nella carne nelle strade nel vino, e un po’ anche nel pane
E s’imponga la tassa anche sul sale

Tolmino si sveglia coi bastoni
Con tanta rabbia contro quei ladroni
La rivolta è il riscatto alla miseria
Alla fatica del germoglio che cresce in questa sterile terra
Al capriccio del Re e alla guerra

Arrivano dai monti e dalla piana
Arrivano anche da oltre la contrada
Alle porte di Gorizia tanta gente
Rivendica i tributi estorti anche a chi non ha niente
Per lo sperpero della corte del Re

Per mesi si cerca la mediazione
Promesse indugi e confusione
Ma nel gioco è il potere che da le carte
Che nell’iniquità affila le armi e la voglia di sangue
Per lo scettro e la corona del Re

Saranno i colpi di cannone
A far tacere anche questa ribellione
Tolmino alla gogna e alla deriva
Affranta da un pianto lasciato all’agonia della morte
Penzolante dalla corda del Re

Undici rintocchi nelle sera
Undici sulla forca a primavera
Undici le teste da sgozzare
Per lo spasso del boia e della gente costretta a guardare
Con ai piedi le catene del Re

La Regina ora ha un vestito nuovo
In quei gioielli il lutto del decoro
Fra gli invitati è di certo la più bella
E dal cappio che gocciola sangue si balla e si fa festa
Sulle ciliegine della torta del Re